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Rusumada o Rossumada

Paese che vai, usanze che trovi … Questa è una sorta di “Redbull” di ieri, fatta in casa … energizzante, corroborante e tonica!
E’ la classica “ricetta della nonna”, una semplicissima vecchia ricetta milanese (e lombarda in generale), economica, e molto indicata a chi, avendo fatto sforzi fisici, abbia bisogno di reintegrare rapidamente le energie perdute … cioè a chi fa sport in generale.
Non è il caso di provarla, se ci si deve mettere alla guida subito dopo averla degustata!
Posso garantire che la ricetta è davvero banale, veloce e di sicura riuscita …

La ricetta

Ingredienti (per 4 persone)

4 uova fresche
8 ‘mezzi gusci’ di vino rosso robusto (preferibile Barbera o Bonarda)
4 cucchiai di zucchero

– Preparazione:

  • Rompere le uova, separando gli albumi dai tuorli, e mettere questi ultimi in una terrina. Non buttare i gusci delle uova!
  • Versare in un bicchiere, l’equivalente degli otto semi-gusci d’uovo colmi di vino.
  • Prendere ora la terrina con i tuorli, aggiungervi lo zucchero, e sbattere a lungo, con la frusta elettrica, finché il tutto non diventi bianco e spumoso.
  • A questo punto, aggiungere al composto il contenuto del bicchiere di vino, a filo, un pò alla volta, continuando sempre a frullare. Si formerà in superficie una soffice ‘schiumetta’.
  • Versare questo preparato nelle tazze da dessert e servirlo con l’accompagnamento della classica fetta di panettone oppure un dolce equivalente.

Può sembrare una variante dello zabaione, ma in effetti non lo è.

Tutte le ricette della rusumada che ho sin qui trovato, concordano sul fatto che la quantità di vino da mescolare con le uova e lo zucchero è fondamentale per una corretta riuscita del risultato. Non deve essere né troppo, né troppo poco. Per il dosaggio esatto, la ricetta originale suggerisce l’uso dei mezzi gusci d’uovo come unità di misura per il vino valutando per ogni uovo usato, due mezzi gusci pieni di Barbera o Bonarda dell’Oltre Po pavese

Come variante, nei mesi estivi, la rusumada o rossumada si può preparare sostituendo al vino, del latte freddo, in equivalente quantità, oppure il succo di 4 limoni.
Nel primo caso, risultando liquida, si assume come bevanda; nel secondo, invece, (col succo dei limoni), è ottima o come dolce al cucchiaio, o come crema da versare sul panettone tostato, oppure per guarnire una macedonia di frutta.

Rusumada con panettone tostato
Rusumada con panettone tostato

Ricordi passati …

Purtroppo, non tutti coloro che conoscono già la rusumada, per averla provata in gioventù, ne conservano, a distanza di tanti anni, un buon ricordo … E ne hanno tutte le ragioni!

Questo purtroppo non è colpa della rusumada … ma della situazione economica generale nei primissimi anni del dopoguerra, quando l’uso di questa bevanda era molto diffuso.

Giustamente, essendo tantissimi in ristrettezze economiche, in famiglia, nulla doveva andare sprecato … e le nostre madri e nonne erano maestre nell’industriarsi a come mandare avanti la famiglia col poco che c’era a disposizione. Questo significa che veniva ‘passata’ per rusumada, una bevanda che rusumada effettivamente non era, anche se fatta con i medesimi semplicissimi ingredienti di base …

La differenza stava tutta nell’uovo …. L’albume non è il tuorlo e non doveva, giustamente, essere buttato … e quindi è chiaro che una rusumada fatta con l’albume invece che col tuorlo, il tutto innaffiato di vino, doveva avere un gusto certamente meno gradevole al palato!

Era irrilevante il fatto che piacesse o non piacesse … questo, era quanto passava il convento, e non c’era molta altra scelta!

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