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Ponte delle Sirenette

Parco Sempione

Il ponte di San Damiano, è il nome che si legge sulla targhetta che descrive questo bellissimo olio su tela, di Amanzia Guerrilot (pittrice milanese).

San Damiano è il vecchio nome di quella che oggi è via Visconti di Modrone.

Quando il Naviglio era ancora scoperto, l’anello interno del canale navigabile, passava proprio di là, per proseguire poi lungo via Senato, Fatebenefratelli, San Marco, ecc..
In quel tratto di via, come testimonia il quadro, datato 1845-50, si trovava un ponte in ferro, esattamente all’altezza del n. 16 dell’attuale via Visconti di Modrone, per consentire l’attraversamento pedonale fra le due sponde del Naviglio interno, onde evitare di dover fare a piedi un lungo giro.

È il primo ponte in ferro di Milano, costruito sotto la dominazione austriaca, fra il 1840 e il 1842, dalla ditta «Rubini-Scalini- Falck e C.» di Dongo, su disegno dell’ing. Francesco Tettamanzi.

Venne inaugurato nel giugno del 1842 (sei anni prima delle famose Cinque Giornate) e fu dedicato all’imperatore d’Austria Ferdinando I, allora regnante.

L’avevano denominato ‘ponte delle Sirenette’, o anche ‘ponte delle sorelle Ghisini’, nome questo di pura fantasia, dovuto al fatto che, a presidio di ogni angolo del ponte, c’era una sirenetta in ghisa che teneva un remo, quattro in totale – da qui il nome. Ovviamente, all’epoca, le procaci sirenette, realizzate su modelli in gesso dello scultore Benedetto Cacciatori,  destarono enorme scandalo fra i milanesi, al punto da soprannominare le sorelle Ghisini come “i sorèi del pont di ciapp”, le sorelle del ponte delle chiappe.

Sirena

Dopo quasi novant’anni di onorato servizio sul posto, il ponte venne rimosso nel 1930, in coincidenza con la decisione di ricoprire i navigli.

Simbolo di una Milano che non c’è più, essendo giustamente ritenuto ‘un pezzo storico’, data anche la sua bellezza, fu salvato dalla distruzione  e, ridotto nella sua lunghezza, fu collocato in bella mostra, sopra il corso d’acqua interno del parco del Sempione.  

Purtroppo durante i bombardamenti del 1943, una delle quattro statue fu irrimediabilmente danneggiata, ed una seconda venne successivamente rubata (1948).

Pertanto, nel 1954, furono realizzate due copie in bronzo delle due statue superstiti, in modo da poterle rimettere sul ponte, al posto di quelle mancanti.  Oltre a fare bella mostra di sé, il ponte ora è aperto al transito pedonale ed è considerato una delle mete turistiche d’obbligo per chi viene in visita alla città.

177 anni portati decisamente benissimo! Ha davvero una salute di ‘ferro’!

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